Freud e la formazione dello psicanalista

Consigli per il medico nel trattamento psicanalitico (1912) […] Anni fa, alla domanda su come si potesse diventare un analista, risposi: “Attraverso l’analisi dei propri sogni.” Certo, questa preparazione è sufficiente per molte persone, ma non per tutte quelle che vorrebbero apprendere l’analisi. Peraltro, non tutte riescono a interpretare i propri sogni senza l’aiuto altrui.… Continua a leggere Freud e la formazione dello psicanalista

Il lavoro analitico come dispositivo epistemico

Fondation Européenne pour la Psychanalyse – Decimo Congresso La formazione dello psicanalista oggi Roma, 16 – 18 maggio 2014   La causa decisiva dello smarrimento del pensiero psicanalitico sembra risiedere nell’oblio dei concetti freudiani fondamentali. Manfred Pohlen Credo che ancora oggi un discorso sulla formazione analitica non possa prescindere dalla definizione che nel 1922 Freud… Continua a leggere Il lavoro analitico come dispositivo epistemico

Il compito della psicanalisi nella globalizzazione

Convegno “Salvaguardia del lavoro e formazione – Il compito della psicanalisi nella globalizzazione” Il sottotitolo di questa giornata reca: Il compito della psicanalisi nella globalizzazione. A me pare che quello dell’analista sia un lavoro di tipo artigianale e che quindi, almeno in apparenza, si pone un poco ai margini dalla cosiddetta globalizzazione, con i tempi… Continua a leggere Il compito della psicanalisi nella globalizzazione

Le miserie dell’effetto-scuola

Inibizione del pensiero e omogeneizzazione del legame sociale In generale, se esistono delle miserie, da qualche parte devono pur esistere delle ricchezze, come le luci non vanno senza le ombre. Tenterò allora di tratteggiare le luci e le ombre dell’“effetto scuola”, soffermandomi prevalentemente sulle seconde. Devo però premettere un’avvertenza, che mi sembra necessaria, affacciandomi io… Continua a leggere Le miserie dell’effetto-scuola

Lo smarrimento della domanda

Dal desiderio di formazione alla logica di mercato A distanza di quasi 40 anni suonano di estrema attualità le parole pronunciate da Lacan in occasione del suo viaggio in Italia nel 19741: “Le cose sono arrivate al punto da aver bisogno di analisti. Senza dubbio è vero per l’Italia, come altrove, d’altronde. E non è… Continua a leggere Lo smarrimento della domanda

Se volessi diventare astrologo…

… andrei da un astrologo già affermato, possibilmente il più rinomato sulla piazza, perché mi insegni a interpretare le configurazioni astrologiche; da lui imparerei a correlare i passaggi attuali dei pianeti nelle loro case con l’assetto planetario che ha presieduto alla nascita di chi mi chiede l’oroscopo, giustificando così previsioni future. Studierei codici antichi e… Continua a leggere Se volessi diventare astrologo…

Non mi frega un tappo!

Il giovedì sera ho offerto un aperitivo a degli ospiti nella stanza adibita comunemente a sala d’aspetto del mio studio; per l’occasione del brindisi, ho stappato una bottiglia di brut. Il venerdì mattina, introducendo una analizzante per la terza seduta, mi vedo recapitare, con un’aria trionfante, e un sorriso a dir poco equivoco, il tappo… Continua a leggere Non mi frega un tappo!

Insegnare di meno, analizzare di più

Per alcuni spostamenti d’accento nella storia dell’analisi didattica1 Una questione di fondo del movimento psicanalitico è come si debba insegnare un’arte il cui oggetto non è sensorialmente percepibile e il cui strumento deve essere maneggiato con cura, anche se non lo si può prendere in mano. Quest’arte consiste nel rendere accessibile il desiderio e il… Continua a leggere Insegnare di meno, analizzare di più

Vita dura per i freudiani

Non è meno dura la vita per i lacaniani, ma di questo secondo capitolo di una triste storia – la Storia del movimento analitico – parlerò in un altro documento. Non se ne rendono ben conto i freudiani ortodossi, a cui va bene la riduzione nordamericana della psicanalisi a psicoterapia. Ma oggi è difficile essere… Continua a leggere Vita dura per i freudiani