Il ritorno all’Io della libido oggettuale, la sua trasformazione in narcisismo, ripresenta, per così dire, un amore felice; d’altra parte, anche un amore felice reale corrisponde allo stato originario in cui non vanno distinte libido oggettuale e libido dell’Io.
Così l’originale tedesco:
Die Rückkehr der Objektlibido zum Ich, deren Verwandlung in Narzismus, stellt gleichsam wieder eine glückliche Liebe dar, anderseits entspricht auch eine reale glückliche Liebe dem Urzustand, in welchem Obiekt- und Ichlibido voneinander nicht zu unterscheiden sind.
La traduzione ufficiale delle Opere di Sigmund Freud per i tipi della Boringhieri suona molto distante dal testo freudiano:
Il ritorno all’Io della libido d’oggetto, e il suo tramutarsi in narcisismo, rappresenta in certo qual modo la restaurazione di un amore felice, e d’altra parte un amore felice vero e proprio corrisponde all’originaria situazione in cui non è possibile distinguere fra libido d’oggetto e libido dell’Io.
Bibliografia
S. Freud, Zur Einführung des Narzißmus (1914), in Sigmund Freud Gesammelte Werke, 17 voll., vol. X, Imago, Londra 1946, p. 167.
S. Freud, Introduzione al narcisismo, in Opere di Sigmund Freud, 12 voll., vol. VII, Boringhieri, Torino 1975, pp. 469-470.
Non trovo nelle due traduzioni un rilevante scarto di senso, se potesse rendere più esplicito ed evidente la deformazione compiuta dalla traduzione originaria penso sarebbe di aiuto al dibattito.
Caro Claude,
per tutti e tre i testi citati ho messo in bold le parole che vanno confrontate. In particolare:
“wieder darstellen” ci riporta al concetto di Darstellung, nel pieno ambito della “presentazione” e “rappresentazione”. Il “wieder” ha il valore di “di nuovo”, “ri-”. Capisci quanto sia diverso da “restaurazione” che ci porta in una dimensione ontologica molto affine alla “restitutio ad integrum” propria del discorso medico e del diritto.
L’aggettivo “real” in Freud non è traducibile con “vero e proprio”, ma solo in senso stretto con “reale”.
“Nicht zu unterscheiden sind” corrisponde al nostro “non vanno distinti”, “non sono da distinguere” e indica una valutazione teoretica, non un giudizio sulla “possibilità”.